Chi è Paolo Poletti
Paolo Poletti è nato a Civitavecchia (Roma) il 6 giugno 1956.
Ha prestato servizio nella Guardia di finanza per 34 anni: uscito dall’Accademia del Corpo nel 1978, ha raggiunto il grado di Generale di Corpo d’Armata (ris).
Tra gli incarichi più significativi, è stato Comandante del Nucleo di polizia tributaria di Roma, Sottocapo e poi Capo di Stato Maggiore al Comando Generale del Corpo.
Nel 2008 è stato nominato Vicedirettore dell’Agenzia per le informazioni e la sicurezza interna, dove ha prestato servizio fino al giugno 2015. Da allora al gennaio 2017 ha ricoperto lo stesso incarico presso l’Agenzia per le informazioni e la sicurezza esterna.
È docente a contratto delle materie “Cybersecurity” e “Diritto e pratica della cybersicurezza”, rispettivamente, presso le Facoltà di Giurisprudenza e Studi strategici e scienze diplomatiche della Università degli Studi Link di Roma.
Presso la stessa Università è Direttore del Master in “Intelligence Specialist” e del Corso di alta specializzazione in Cybersicurezza.
È docente a contratto della materia “Security program management and incident handling” presso l’Università degli Studi di Perugia, corso di laurea triennale in Scienze dei servizi giuridici, curriculum Law and technologies.
È Condirettore del Master in “Information Security Management” presso la Libera Università Mediterranea, Bari.
È Presidente del Comitato scientifico – ordinatore del Master in “Transport Security, Safety and Cyber Protection” (MISAS) presso l’Università della Tuscia, Viterbo.
È componente del Comitato scientifico della Scuola di alta formazione in “Intelligenge, Security, Investigation” (ISI) presso l’Università degli Studi di Roma – Unitelma Sapienza.
È Presidente di Sicuritalia Security Solutions Srl, azienda del gruppo Sicuritalia (https://www.sicuritalia.it/aziende/risk-and-security-solutions/)
È Presidente del CdA di Develog Srl (https://www.develog.eu/).
È socio di DEfSOC Srl (https://defsoc.com/).
È membro della Commissione Innovazione e Digitalizzazione Servizi sanitari presso il Ministero della salute.
LE LISTE
IL PROGRAMMA PER CIVITAVECCHIA
Obiettivi generali del programma
CREARE UNA VISIONE FUTURA DI CIVITAVECCHIA IN CUI TUTTI, SPECIALMENTE I GIOVANI, SI POSSANO RICONOSCERE E SENTIRSI PARTECIPI
Questo obiettivo si basa sullo sviluppo di 4 settori principali:
- PORTUALITÀ E LOGISTICA INTERMODALE;
- INDUSTRIA: economia circolare, cantieristica;
- SETTORE PRIMARIO: pesca, agricoltura;
- TURISMO: termalismo, crocerismo, portualità turistica e valorizzazione delle risorse storico/culturali e paesaggistiche locali;
Il collante tra i settori è una città intesa come comunità, non focalizzata solo sul centro storico ma anche sui quartieri decentrati o esterni al territorio cittadino:
SICURA: ovvero dove ogni cittadino possa godere di una protezione sociale rapida ed efficiente qualora si trovi in una situazione di vulnerabilità e inoltre non debba temere per la propria sicurezza personale e delle proprie cose;
PULITA: strade, zone pedonali, parchi puliti; limitazione di attività inquinanti dell’aria, dell’acqua, del territorio; gestione dei rifiuti efficiente;
MOBILE: nel senso che agevola la mobilità dei cittadini promovendo l’utilizzo del trasporto pubblico e di mezzi non inquinanti;
DOTATA DI SERVIZI MODERNI: servizi sociali, asili, scuole, anagrafe, urbanistica e gestione del territorio, commercio e servizi alle imprese, cultura;
PRIVA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: in modo da consentire a tutti pari opportunità;
Grande attenzione andrà posta ad occupazione, salari, problematiche del lavoro ed al coinvolgimento femminile, ispirato alla parità di genere;
- concrete politiche di sviluppo, sono necessarie ed improcrastinabili, anche perché l’economia della città si basa in gran parte sulla presenza della centrale ENEL che consente al comune di incassare tasse e contributi, al porto di incassare i diritti per lo scarico del carbone, ai cittadini garantisce posti di lavoro diretti ed indiretti e, quindi, capacità di spesa che alimenta il commercio locale;
- in mancanza di alternative a breve termine e di lotta agli sprechi, potrebbero aprirsi i grigi scenari di un aumento della pressione fiscale locale o, comunque, di una drastica riduzione dei servizi alla cittadinanza;
- nella pianificazione delle misure, si sono considerati due approcci:
- tutela dell’ambiente e gestione ispirata a buone pratiche e a principi etici;
- riconoscere il legame indissolubile tra la salute umana, animale e dell’ecosistema. Questo approccio sottolinea che il benessere economico è direttamente collegato alla salute globale;
- in ogni caso, nei piani di sviluppo andrà cercata anche la visione “distrettuale” (anche in coerenza con la istituenda provincia “Porta d’Italia”), di Civitavecchia in relazione ai Comuni limitrofi che, attraverso una positiva relazione con questi ultimi:
- porti alla creazione di “piani intercomunali”, per lo sviluppo unitario, sia urbanistico che economico, di aree complementari;
- faciliti e coordini le iniziative economiche e sociali sul territorio;
- promuova servizi comuni (raccolta rifiuti, rinnovabili, aree produttive integrabili) per migliorare efficienza e ridurre i costi.